sabato 21 marzo 2015

LA VITA TERRESTRE E' NATA ... DALLA TERRA (Scienze - febbraio 2014 - p.9)


Ci domandiamo quando e dove è nata la vita.  E' una domanda che ha affascinato sempre più gli scienziati specie dopo la scoperta di Miller  ( 1953 ) che produsse proteine in un ambiente primordiale e così anche il sistema genetico.

E Woller (1828)  conquistò la sintesi dell'urea che potrebbe essere stata scoperta durante la rivoluazione geologica primordiale.

E Venter (2007) costruisce il DNA artificiale creando un micro organismo nuovo inserendo il DNA prodotto in laboratorio.

Oggi si è scoperto casualmente che l'argilla potrebbe essere stata terreno di coltura per le sostanze chimiche e perciò potrebbe aver fatto una iper-produzione di proteine e quindi le bio-molecole. Non è chiaro ancora come queste molecole si siano organizzare fino a formare strutture complesse e sopravvivere in condizioni del "brodo primordiale". L'argilla potrebbe essere "  la culla "  della vita.

Gianfranco Vazzoler

giovedì 19 marzo 2015

E DA QUANDO? ... FRANCESCO DISSE A SCALFARI ...


Un lettore, a proposito del nuovo giubileo e dell’affermazione del monsignore Fisichella che ne sarà il regista: ”Il business non ci interessa” ci ha scritto: “E da quando? Tutta la storia della chiesa di Roma è imbastita di simonia”.  La stessa stupita domanda potrebbe essere rivolta a quanto Eugenio Scalfari scrive sul giornale da lui fondato: ”In uno dei nostri incontri papa Francesco mi disse “ La Chiesa missionaria non fa proselitismo, cerca nelle persone di suscitare la ricerca del bene nella loro anima.”  E da quando? Tutta la presenza di cattolici sulla crosta terrestre è una storia di proselitismo, e ci  sarebbe  anche da aggiungere “con le buone o con le cattive” perché questo ci dice la Storia.


Ed ora vediamo di fare un po’ di esegesi  onesta e neutrale di questa affermazione di un papa che per altri versi ci piace, e magari fosse stato lui o uno come lui il protagonista di tante vicende storiche. Egli dice che la Chiesa non farebbe proselitismo, e cioè conversioni, ma cercherebbe di  suscitare la ricerca del bene, o meglio di ciò che essa Chiesa ritiene essere a suo esclusivo avviso il bene,  “nelle persone”.  Ma persone siamo e sono tutti gli abitanti del globo, anche quelle pie, misericordiose, giuste che però non se la sentono di deglutire concetti fantasiosi e magici come resurrezione, immacolata concezione, verginità di Maria, transustanziazione ed altri. Che non se la sentono di metabolizzare il primato urbi et orbi del vescovo di Roma, né che l’unico vero dio debba essere solo quello cattolico nonostante tutto il restante parco di dèi  esistente da sempre, o che il papa romano goda della infallibilità a dispetto della Storia. Che non se la sentono di accettare che solo Roma possa indicare ciò che è bene e ciò che e male poiché credono in altre religioni che rivendicano la stessa prerogativa, e pertanto, alla luce di ciò, hanno mille motivi per dubitare del “disinteresse” delle gerarchie cattoliche quando parlano di dialogo interreligioso.

Persone, come le chiama Francesco, sono anche Socrate, Seneca, Buddha, Spinoza, Mazzini, Gandhi, Bonhoffer, Dalai Lama  e migliaia di altre sufi, ebree, hindu, buddhiste, protestanti, ortodosse, taoiste o non credenti, ma  intimamente  pie, misericordiose e giuste: possibile che queste persone
dovrebbero andare, secondo Francesco, a lezioni di  catechismo in Vaticano? La presunzione di avere ragione a tutti i costi è purtroppo un virus genetico-ideologico che porta a queste difformità dal pio, misericordioso e giusto, anche in “persone” con grande afflato umano come Francesco.

Come diceva Renzo Arbore di una certa birra: “Meditate, gente, meditate!”.